Fabio Barchiesi: “L’economia circolare al centro del Piano Strategico CDP”

Fabio Barchiesi: “L’economia circolare pilastro primario del Piano Strategico Cassa Depositi e Prestiti”

Fabio Barchiesi, Responsabile Coordinamento Implementazione Piano e Iniziative Strategiche di Cassa Depositi e Prestiti, sottolinea l’importanza dell’economia circolare nell’ambito dei diversi pilastri del del Piano Strategico di CDP 2022-2024:

L’economia circolare gioca un ruolo essenziale sia nella lotta al cambiamento climatico sia in una gestione più efficiente delle risorse. Risulta fondamentale, dunque, intervenire sul management dei rifiuti e sull’innovazione delle filiere del riciclo per portare vantaggi ambientali ed economici a favore di cittadini, imprese e dell’intero sistema Paese.

Cassa Depositi e Prestiti coglie la sfida per il passaggio dall’economia lineare a quella circolare

Come evidenziato da Fabio Barchiesi, l’economia circolare può contribuire sia alla lotta al cambiamento climatico, sia ad una gestione delle risorse compatibile con la crescita della popolazione a livello globale e con la progressiva scarsità di materie prime essenziali. Le implicazioni ambientali dell’economia lineare (produzione, consumo, scarto) non sono infatti trascurabili: circa il 90% della perdita globale di biodiversità e della scarsità idrica è riconducibile all’estrazione e la trasformazione di materiali, combustibili e alimenti, che contribuiscono per circa la metà delle emissioni totali di gas serra.

Cassa Depositi e Prestiti coglie la sfida lanciata dall’Unione Europea che è impegnata da tempo a ’chiudere virtuosamente’ il ciclo di vita dei prodotti. La trasformazione del paradigma economico, da lineare a circolare, è stata formalizzata per la prima volta nel 2015, con l’introduzione del Piano d’azione per l’economia circolare “Closing the loop – An EU action plan for the Circular economy”, disegnato coinvolgendo tutti gli stakeholder, inclusi i diversi livelli di governo, le imprese e i cittadini. A marzo 2020 la strategia europea sull’economia circolare è stata poi integrata dal “New Circular Economy Action Plan”, un nuovo piano europeo, adottato come parte integrante del Green Deal, che mira a ridurre ulteriormente l’impronta dei consumi UE e a raddoppiare la percentuale di utilizzo dei materiali circolari nel prossimo decennio. A differenza di quello risalente al 2015, che insiste principalmente sulla riciclabilità dei prodotti, il nuovo progetto si concentra soprattutto sulla prevenzione della creazione di rifiuti, al fine di favorire un contesto in cui i prodotti, i servizi e i modelli imprenditoriali sostenibili costituiscano la norma e non l’eccezione.

La strategia dell’Unione Europea, sostenuta da Cassa Depositi e Prestiti, prevede un intervento sia per l’inizio che per la fine del ciclo di vita dei prodotti. All’inizio del ciclo tramite l’introduzione di misure per una gestione più efficiente delle risorse, al fine di aumentare la produttività nei processi di produzione e consumo, riducendo gli sprechi e mantenendo il più possibile il valore dei prodotti e dei materiali.

Cassa Depositi e Prestiti in prima linea per consolidare il modello di economia circolare europeo

Cassa Depositi e Prestiti ha stilato il suo Piano Strategico 2022-2024 tenendo conto dei nuovi obblighi in materia di raccolta differenziata. Al fine di modernizzare i sistemi di gestione all’interno dell’Unione e consolidare il modello europeo come uno dei più efficaci al mondo, il legislatore europeo ha infatti definito obiettivi vincolanti che prevedono che il 65% dei rifiuti urbani sia riciclato entro il 2035 (con obiettivi intermedi del 55% entro il 2025 e del 60% entro il 2030), il 70% dei rifiuti di imballaggio sia riciclato entro il 2030, con obiettivi diversi per singolo materiale (30% legno, 55% plastica, 60% alluminio, 75% vetro, 80% metalli ferrosi, 85% carta/cartone) e che venga conferito in discarica meno del 10% dei rifiuti urbani entro il 2035.

A livello nazionale, il Piano di Transizione Ecologica, introdotto ad ottobre 2021, individua alcuni obiettivi particolarmente sfidanti come il tasso di utilizzo circolare dei materiali pari almeno al 30% entro il 2030, il potenziamento della bioeconomia circolare e la riduzione del 50% della produzione di rifiuti entro il 2040.

Cassa Depositi e Prestiti: quali sono i punti di forza e i gap dal colmare in Italia?

Cassa Depositi e Prestiti ha tracciato nel Piano Strategico 2022-2024 i punti di forza dell’Italia e i gap da colmare. L’Italia si dimostra complessivamente efficiente nell’uso delle risorse: nel 2020 si conferma infatti tra i Paesi europei con il maggiore valore economico generato per unità di consumo di materia, attestandosi al primo posto davanti a Francia, Germania, Spagna, e terza tra tutti i Paesi UE dopo Paesi Bassi e Lussemburgo. All’interno della UE, l’Italia vanta il primato assoluto nel riciclo, con un’incidenza sul totale dei rifiuti trattati del 79,4%, quasi il doppio della media europea. Anche per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti di imballaggio, l’Italia è tra i migliori performer: nel 2020, nel nostro Paese è stato avviato a riciclo il 73% di questo tipo di materiali immessi al consumo, superando di ben 8 punti percentuali l’obiettivo al 2025 del 65% e di 3 punti percentuali il target 2030.

I gap da colmare riguardano invece alcune filiere che presentano punti di debolezza nella raccolta differenziata, spesso con divari territoriali significativi tra cui la frazione organica (obbligo di raccolta per tutti i Comuni solo da gennaio 2022). Il recupero di energia dei rifiuti, sia totali che urbani, stenta ad assumere una dimensione adeguata, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud. Il ricorso alla discarica continua a rappresentare una componente troppo elevata del ciclo, con un tasso di conferimento 30 volte più elevato della media dei best performer europei nel 2020. Per minimizzare il fenomeno del conferimento in discarica e chiudere il ciclo dei rifiuti, è necessario superare l’attuale gap impiantistico, in particolare per quanto riguarda il recupero energetico e il trattamento della frazione organica. È stato stimato che, per coprire tale fabbisogno impiantistico, sarebbero necessari oltre 4 miliardi di euro, circa un quarto della spesa annua in Italia per sussidi ambientalmente dannosi legati a combustibili fossili.

Fabio Barchiesi: “Cassa Depositi e Prestiti vuole promuovere la realizzazione di impianti di recupero energetico”

Cassa Depositi e Prestiti può contribuire a colmare i gap evidenziati nei settori e nei territori in cui gli operatori di mercato non riescono a mobilitare risorse adeguate, in termini sia di volumi che di ritmi di crescita, anche mediante il ricorso a strumenti di blended finance. In questo ambito, cruciale è l’intervento nell’ecosistema delle startup italiane, attraverso investimenti diretti in società innovative ed indiretti in operatori di mercato Venture Capital, che favoriscano la nascita e crescita di realtà virtuose.

Cassa Depositi e Prestiti vuole inoltre promuovere investimenti negli ambiti che richiedono una capacità di commitment rilevante, agendo da catalizzatore di risorse private, e vuole promuovere iniziative e progetti di investimento con la collaborazione di altre Banche e Istituti di Promozione Nazionali (National Promotional Banks and Institutions, NPBI), valorizzando sinergie e complementarità, nelle aree di intervento in cui l’azione congiunta può apportare maggior valore. CDP vuole, infine, fornire supporto alle Amministrazioni Pubbliche nella gestione dei processi autorizzativi, anche al fine di contribuire alla loro semplificazione e/o accelerazione.

Fabio Barchiesi

Cassa Depositi e Prestiti vuole promuovere la realizzazione di impianti di recupero energetico, specialmente nell’area del Centro-Sud, per l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti indifferenziati e per il trattamento dei fanghi di depurazione e vuole sostenere la costruzione di impianti per il trattamento della frazione organica.

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